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Rieti

Il Fiume Velino
Il Fiume Velino

Il fiume Velino, Avens flumen per i romani, nasce alle falde del Monte Pizzuto (m.1.903) presso il comune di Cittareale. E’ il maggiore affluente del Fiume Nera (riva sinistra) e il maggiore subaffluente del Tevere. E’ lungo circa 90 km, ma ha un bacino idrografico di ben 2.338 km ed è caratterizzato da un regime idraulico assai regolare con portate medie alla foce di 60 m al secondo, minime di 40 e massime di 300. Percorre una stretta Valle alle pendici del Terminillo quasi a volersi nascondere, per poi mostrarsi in tutta la sua bellezza più avanti oltre le gole di Antrodoco, dove si arricchisce delle sorgenti del Peschiera (che gli versano una portata media di oltre 20 m/c al secondo, con minime di 15) e riceve da sinistra i fiumi Salto e Turano. 

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Il discorso sull’idrogeologia della pianura reatina, ed in particolar modo del quadrante Nord- orientale dove è ubicata la Riserva, è assai complesso. Alle situazioni originarie si sono sovrapposte le opere di bonifica, che a partire dal terzo secolo A.C. hanno ripetutamente e profondamente modificato il naturale assetto idraulico della zona. Certamente, per quanto riguarda il profilo idrografico ed idrogeologico, la zona si caratterizza per l’abbondanza di acque sia superficiali sia di falda.

Lago Lungo e Lago di Ripasottile

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Lago del Salto e del Turano
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Con la costruzione delle dighe del Turano e del Salto ed una migliore gestione e manutenzione delle sponde e dell’alveo tali episodi si sono interrotti quasi del tutto relegati ad episodi isolati e circoscritti.

La pianura che il fiume attraversa è una pianura alluvionale molto fertile dove, nonostante i mutamenti sociali ed economici è ancora fortemente coltivata e tali attività influenzano notevolmente la vegetazione naturale che trova gli ambienti meno antropizzati nelle fasce di rispetto e lungo le sponde del fiume e dei laghi Lungo e Ripasottile.

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Il nome “Cottorella” da “Cottore” recipiente in rame usato per cucinare, è una sorgente che sgorga dalle falde del Monte Belvedere. Esse si trovano a ridosso della città, affiancate da uno dei monasteri di cui la città di Rieti è ricca, S. Antonio al Monte. La storia ci tramanda che i frati francescani di questo importante monastero conoscendo la qualità curativa delle acque della vicina sorgente, la esportavano con dei barili al Fatebenefratelli fin dalla nascita dell’ospedale romano.

Terme di Fonte Cottorella

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LE SORGENTI PESCHIERA E DELLE CAPORE
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Sono le sorgenti più grandi d’Europa. All’acquedotto si diede vita nel 1937 quando lo richiese l’espansione della città di Roma che si ingrandìfino amanifestare l’esigenza di un nuovo approvvigionamento d’acqua. Le sorgenti nascono sulle pendici del Monte Nuria e sono costituite da una grande caverna carsica di circa 20 m di diametro, dove le acque confluiscono attraverso una fitta rete di cunicoli. 

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Di origine carsica, di suggestiva bellezza, si trova nel comune di Castel S. Angelo chiamato anche lago di Cotilia, era molto profondo ma anche inaccessibile (epoca Sabina) poichè consacrato alla dea Vittoria onore della quale si consumano anche sacrifici umani.
Il lago di paterno, di origine carsica, si trova nel comune di Castel Sant’Angelo chiamato anche lago di Cotilia era molto profondo ma anche inaccessibile.

LAGO DI PATERNO

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TERME DI COTILIA
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Si trovano nel comune di Castel sant’ angelo.
L’area dove sorge il sito è molto importante dal punto di vista idrogeologico e carsico.
La circolazione d’acque sotterranee ha determinato lo sprofondamento di parti superficiali del terreno il sito è conosciuto anche come terme di vespasiano ricche di zolfo. Sempre nel comune di Castel Sant’Angelo sono visibili i resti di grandi strutture che potrebbero essere l’antica Cotilia o i resti della villa dei flavi di Tito figlio di vespasiano. I due imperatori avevano costruito un vero e proprio centro di soggiorno termale le odierne terme di Cotilia sono tappa di viaggiatori che percorrono la via salaria e di coloro che effettuano cure termali. 

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